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Gomitolo Lana super soft 50% Merinos Irrestringibile 50% Acrilico Top Quality Idoneo per creazioni da bimbo Peso grammi 50 Lunghezza Metri 150 ca. Consigliati Ferri 4-5 Uncinetto 3,5 [P.ta 5939]
Lana tipologie ed usi
La scelta della composizione del filato con cui fare un progetto è quanto mai importante. Ogni tipologia di lana ha delle caratteristiche ed è importante conoscerle anche se solo superficialmente per poter fare una scelta consapevole.
Chiamata anche Lana merinos, la lana merino prende il nome dall’animale che fornisce il suo pelo per realizzarla. Originaria della Spagna, oggi la più alta produzione e soprattutto qualitativamente generalmente riconosciuta come di qualità superiore, la troviamo dall’altra parte del mondo. In Australia!
Anche la lana merino però ha caratteristiche intrinseche da conoscere che sono relative alla lunghezza e lo spessore della fibra: più la fibra è sottile e lunga e più è pregiata. Ecco che così possiamo spiegare le varie diciture: lana merino fine e lana merino extrafine dove la seconda più sottile e lunga è il più alto livello di merino acquistabile sul mercato.
A questa domanda si risponde riallacciandosi al paragrafo precedente. Quando le lane sono fini ed arricciate come la lana merino, non vi sono “sbavature” nella fibra, come degli “spuntoni” che fuoriescono dalla sede della fibra. Questi spuntoni minuscoli e invisibili all’occhio umano sono proprio quelli che producono quella fastidiosa sensazione sulla pelle. Naturalmente il fastidio non dobbiamo confonderlo con l’allergia. Se si è allergici alla lana, nel senso clinico dell’accezione, allora si dovrà scegliere un cotone o un filato sintetico.
Quando si parla di lana vergine si parla di un prodotto che è composto di lana non rigenerata o derivata da altre lavorazioni. La lana vergine è lana di tosa, quindi lana che proviene direttamente dalla tosatura dell’animale.
Quando parliamo di lana cardata parliamo di una lana che non segue tutto il processo produttivo delle lane, ma si ferma alla cardatura. Questo processo, che storicamente si faceva a mano, serve per eliminare le impurità presenti nella fibra. La cardatura è il processo precedente alla pettinatura, quindi la lana cardata non subisce quei trattamenti tipici della lana ritorta rimanendo per così dire “grezza”. Solitamente la lana cardata è molto utilizzata per realizzare i tessuti dove non occorrono i processi successivi.
La lana pettinata invece è la lana che prosegue il processo dopo la cardatura dove le fibre vengono distese e ritorte per poi essere adoperate sia in aguglieria (gomitoli di lana) che per l’industria tessile.
Dopo i processi di preparazione della lana è possibile ritorcere più fili tra loro e crearne quindi degli spessori maggiori. Lo spessore nei filati viene individuato tramite il titolo che è il rapporto tra il peso del prodotto e la sua lunghezza, va da sé quindi che più questo rapporto è alto e più il filo sarà sottile. Questo rapporto si può tradurre anche in un titolo finale e anche in questo caso più basso è il valore più spesso è il filato.
I tipi di lana più conosciuti oltre alla lana merino sono il cashmere, la lana mohair, la lana d’alpaca, la lana d’angora, la lana di lama, lana di cammello ecc. Ci sono naturalmente tante altre lane di derivazione animale meno note o pregiatissime come la lana di Vigogna tipica dei paesi andini in Sud America che nel momento in cui scriviamo all’ingrosso raggiunge il prezzo di 1700 dollari al Kg!
La lana come ogni fibra animale si può tingere e quindi può essere colorata con processi di tintura in qualsiasi tonalità. Nei colori sfumati, quindi quando vediamo gomitoli con più sfumature si applicano tecniche di stampa che fissano il colore sulla fibra per renderle multicolor.
In epoca moderna è sempre più frequente l’utilizzo di lane miste. Il misto lana o lana mista è il risultato di una base laniera con prodotti sintetici come acrilico, microfibra di acrilico, poliammide, poliestere ecc in base all’utilizzo finale a cui è destinato il prodotto. Anche il misto lana, se di qualità, può rientrare tra quelle che comunemente viene chiamata Lana Baby. Con questo nome improprio si indicano lane destinate anche ad abbigliamento per i più piccini.
Questo fastidioso quanto normalissimo evento sulle lane si chiama Pilling. Potremmo distinguere due diverse tipologie di Pilling: il pilling che chiameremo “buono” ed il pilling “cattivo”, un po’ come il colesterolo.
Il pilling buono si ha quando le fibre più corte si distaccano dalla sede della fibra e con il movimento si formano questi piccoli grumi di fibra. E’ un avvenimento tipico di lane meno ritorte e non per forza di scarsa qualità, ma che lasciano andare queste fibre più corte che però, nel caso del pilling buono, non si riformeranno dopo qualche lavaggio.
Il pilling cattivo invece è tipico dei filati sintetici e tende ad incastrarsi nella fibra rendendo il capo otticamente vecchio e di difficile recupero. Togliere i pallini del pilling cattivo è molto difficile.
Una pratica che MAI si deve fare in caso di pilling è usare forbici o ancor peggio cineserie che tendono a tagliare la fibra. Questo non consente alla fibra di essere spurgata completamente potendo far ricomparire nel tempo l’effetto spiacevole.
Tutte noi siamo sempre alla ricerca di gomitoli in offerta, gomitoli economici o addirittura gomitoli in regalo ma non dobbiamo dimenticare che anche se parliamo di gomitoli (in offerta, economici, in regalo) dovremmo sempre valutare qualche importante dettaglio: composizione e provenienza. Molti shop chiamano lana gomitoli di acrilico 100% magari di provenienza Turca o cinese, quello che invece trovi da Tessiland è lana 100% Made in Italy.
Una delle domande più frequenti al nostro centro assistenza è questa! E rimandiamo ad un articolo del nostro blog per vedere nel dettaglio consigli e quantità.
La microfibra non ha nulla a che vedere con la lana. Inoltre microfibra è un aggettivo e va a determinare una qualità di una fibra. Per saperne di più leggi l’articolo del nostro blog.
Tipica pecora sarda, la pecora nera qualche anno fa era piuttosto richiesta da stilisti che ne facevano protagonista delle loro collezioni. Una lana praticamente colorata e che si proponeva come colore naturale. Poi le cose sono cambiate ed oggi purtroppo la lana di pecora nera è molto meno richiesta e si usa nel tessile per essere mescolata con lana bianca per il suo basso costo.
Il processo per la produzione della lana è lungo e complesso. Semplificandole molto e senza andare troppo nel dettaglio e semplificando al massimo la terminologia le fasi sono:
Vediamo una tra le lane più belle in commercio:
